L’inizio dell’anno è appena passato e non so tu, ma io sono ancora sommersa da post sui social e pubblicità martellanti che ti spingono a mantenere il tuo proposito per quest’anno: spendere soldi per imparare l’inglese una volta per tutte.
Se mi segui già da un po’, sai che da queste parti mi piace mantenere una certa distanza dalle scelte di marketing più ovvie e banali. E dunque, alla quarta settimana di questo 2023 e al millesimo post schivato mi sono chiesta: come posso essere davvero utile a chi magari vuole imparare una lingua straniera, ma non ha abbastanza motivazione per imbarcarsi in questa avventura o per continuarla con entusiasmo?
Per rispondere a questa domanda ho voltato lo sguardo al passato, a quei momenti in cui io stessa mi sono sentita scoraggiata durante il mio percorso linguistico. L’idea, allora, è stata chiarissima.
Ho deciso di condividere con te sei libri che ho incontrato in anni da topo di biblioteca e da “imparatrice seriale” di lingue straniere. Sono sei libri speciali perché la chiave di volta che sorregge le loro storie è il potere di una lingua: ma attenzione, non si tratta di libri “che parlano della lingua inglese”. Sono libri da leggere come romanzi, anche se non c’è nemmeno un romanzo in lista. Le vite delle persone di cui si narra sono esplose con coraggio, cocciutaggine e ispirazione proprio nel momento in cui sono riuscite a “domare” una nuova lingua.
Spero che leggendone qualcuno, tu possa ricordarti ancora una volta di quanto sia lastricata di magia la strada che ti porta alla scoperta di una nuova lingua. I sensi di colpa per non aver ancora acquistato quel corso, o fatto gli esercizi del giorno su quell’app, lasciamoli fuori dalla porta. Andiamo!
[disclaimer: siccome so che la metà di voi andrà dritta su Amazon per acquistare uno dei titoli, vi ho inserito un link per vostra comodità alla fine di ogni descrizione del libro. Come sempre, per voi non cambierà niente, ma se acquisterete tramite quel link, a me arriverà qualche centesimo. Nell’ottica di darvi però alternative ad Amazon, a fianco troverete anche il link alla scheda libro su Bookdealer, un e-commerce fighissimo che vi permette di acquistare il libro presso una libreria indipendente.]
6 libri d’ispirazione per imparare una nuova lingua
1. Il Corvo di Kader Abdolah
Ho conosciuto Kader Abdolah nel 2012, quando per mesi mi sono tuffata in qualsiasi libro provenisse dall’Iran in preparazione di un viaggio in terra persiana quell’estate. Posso dire che l’avventura letteraria è stata quasi tanto eccitante quanto quella reale e una delle scoperte di cui ancora oggi sono più grata è proprio Kader Abdolah (e se già conosci i suoi libri, editi in Italia da Iperborea, sai di cosa parlo!).
Kader Abdolah è uno scrittore di origini iraniane che a metà degli anni Ottanta, a seguito della salita al potere degli ayatollah, si rifugia in Olanda. Proprio qui si imbarca in un’impresa titanica: quella di imparare l’olandese da autodidatta.
L’esperienza gli riesce talmente bene che il suo libro più famoso, La casa della moschea, non solo è scritto proprio in olandese ma è stato votato dai lettori come la seconda migliore opera mai scritta nella loro lingua. Riesci a immaginarti cosa significa, da persona rifugiata, non solo riuscire a padroneggiare una nuova lingua così bene da scriverci un libro, ma vedere quel libro ricevere un riconoscimento del genere? Questa storia mi emoziona ogni volta che la racconto perché mi ricorda quanto è davvero potente una seconda lingua e quanto sia ricca di sorprese la sua scoperta.
E proprio di questa scoperta parla Il corvo, che è parzialmente autobiografico. Il breve racconto, che si legge in un pomeriggio, segue le vicende di un rifugiato iraniano che si trova in Olanda mentre, nelle ore in cui non lavora, esplora l’amore per la lingua e la letteratura del nuovo paese che lo ospita. Un gioiello che ti farà venire voglia di imparare tutte le lingue del mondo (giuro: dopo averlo letto, mi sono iscritta a un corso di persiano).
Fa per te se: ami le storie vere, ma raccontate con la delicatezza che appartiene ai sogni
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2. Mangia, prega, ama di Elizabeth Gilbert
Quando uscì questo libro, nel 2006, rimase in cima alle classifiche americane per mesi e mesi: fu un vero e proprio fenomeno culturale i cui risvolti nei Paesi dove è parzialmente ambientato (come Bali) si vedono ancora oggi.
La vicenda segue una donna di (quasi) mezza età che decide di dare una svolta alla propria vita lasciando il marito a New York e imbarcandosi in un’avventura attorno al mondo che l’avrebbe portata a sostare per quattro mesi alla volta in diverse località per rinfrancare lo spirito attraverso il cibo (in Italia), la preghiera (in India) e – guarda un po’ – l’amore (a Bali).
L’ho inserito in questa lista non perché sia chissà quale capolavoro, anzi (peraltro con gli occhi di oggi certi passaggi sono davvero poco apprezzabili). Però in ogni tappa l’autrice cerca di entrare in contatto con la cultura locale anche attraverso la lingua, e per questo penso a lei ogni volta che passeggio con qualcuno e dico “attraversiamo” (no spoiler, lo scoprirai leggendolo).
Il processo di apprendimento di una lingua non è mai solo legato a questo o a quel concetto grammaticale, o questa o quella lista di vocaboli. Spesso ha più a che vedere con le nostre paure più grandi: quella di fare brutta figura davanti a qualcuno che ammiriamo, o di non riuscire a esprimere quello che vogliamo, di non essere abbastanza per trattenere l’attenzione del nostro pubblico.
Questo libro mi ha ricordato, in un momento della giovinezza in cui avevo davvero bisogno di sentirmelo dire, che ero abbastanza. E che dovevo ascoltare quella voce nella pancia che mi diceva “vai, parti”. Chissà, magari avrà lo stesso effetto anche su di te.
Fa per te se: hai sempre voglia di partire e anche quando non sei in viaggio ami circondarti di sapori esotici e suoni di lingue lontane
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3. La lingua del tempo di Eva Hoffman
Questo è stato il libro più bello letto l’anno scorso. Mi stavo preparando per una grande avventura professionale che mi avrebbe portata a insegnare cultura americana ad alcune delle persone più preparate in campo linguistico che esistano in Italia. Avevo bisogno di una lettura che mi aiutasse a focalizzare cosa significa vivere sospesi tra due lingue e due culture, e questo libro è perfetto (io l’avevo letto in inglese, ma con mia grande meraviglia ho scoperto che è stato ripubblicato di recente dall’editore Il Margine – trovi il link più sotto).
La storia – interamente autobiografica – segue le vicende di Eva che, appena adolescente, è costretta ad abbandonare la natia Polonia che non è più sicura per la sua famiglia di origine ebraica. La ragazza sarà così costretta, con il cuore lacerato dalla nostalgia, a trovare nuovi luoghi, nuove persone, nuovi punti di riferimento e sì, una nuova lingua, in America.
Selezionare una citazione da inserire nella grafica qui sopra è stato quasi impossibile, perché ho lasciato una sottolineatura praticamente a ogni pagina. Lo sguardo acuto dell’autrice, che seziona ogni aspetto della vita da emigrata, restituisce con parole di una precisione chirurgica le difficoltà ma anche l’euforia del trovare una nuova lingua con cui decifrare il mondo. Non è una lettura breve, ma se ne esce un po’ cambiati.
Se sceglierai anche solo un libro dalla mia lista, spero tanto che sia questo.
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4. Piccolo alfabeto per viaggiatori selvatici di Eleonora Sacco
Sarà che sono un po’ di parte, perché prima di leggere le parole stampate in questo libro nero su bianco, le ho ascoltate nei mille vocali Whatsapp che io ed Eleonora ci scambiavamo durante il lockdown del 2020, mentre io mi inventavo gli Americanini e lei scriveva, appunto, questo suo primo libro. Ma leggere Piccolo alfabeto per viaggiatori selvatici, scritto dalla stessa penna del blog di viaggi Pain de Route, è davvero un’avventura spericolata.
Un’avventura a bordo di pullmini scassati e treni siberiani fino ai confini del mondo, ma anche un’avventura nell’etimologia delle parole, che svela mondi a chi è in grado di decifrarla.
Eleonora è accesa da uno studio delle lingue tanto disordinato quanto passionale, e proprio grazie alla sua destrezza linguistica riesce a penetrare luoghi e situazioni che altrimenti rimarrebbero inaccessibili a chi, per esempio, non parla il russo o non si orienta facilmente tra alfabeti della Georgia, Armenia o Birmania (giusto per citarne tre). Un libro piccolo ma vivace e ricco di riflessioni profonde su aree del pianeta che conosciamo davvero troppo poco.
Fa per te se: da bambino o bambina avevi sete d’avventura e le ginocchia sempre sbucciate. Ma ne valeva la pena!
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5. In altre parole, Jhumpa Lahiri
Raccontata in queste pagine c’è una storia d’amore: quella tra la scrittrice e la lingua italiana. Diversamente da Abdolah, lo scrittore iraniano di cui ti ho parlato al punto 1, non è la necessità che spinge Lahiri verso il nostro Paese. Si tratta invece dell’amore per l’italiano, che l’autrice bengalese frequenta prima quando le sue opere vengono tradotte per il nostro mercato, e poi quando decide di trasferirsi in Italia con la famiglia proprio per immergersi nella nostra lingua.
In altre parole è il primo libro che Lahiri scrive direttamente in italiano, ed è la cronaca di un percorso di scoperta: talvolta frustrante, il più delle volte entusiasmante. Ti sfido a finire questo libro e non buttarti direttamente anima e corpo nello studio della tua lingua preferita. La storia di Jhumpa Lahiri è di grande ispirazione! (peraltro, visto che so che tanti insegnanti mi seguono qui: sono sicura che vorrete sottolineare ogni. singola. frase.)
Fa per te se: qualche volta hai riempito la scrivania di foglietti volanti con liste di parole in un’altra lingua, sperando così di non dimenticarle più (e fallendo puntualmente perché come sai se hai frequentato Big Bowl of Serial, quelle liste sono poco utili se non ci fai altro)
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6. La lingua colora il mondo di Guy Deutscher
Unico vero e proprio saggio, ma non poteva mancare in questa lista di libri che ti fanno innamorare delle lingue. Lo avevo trovato per caso nel settore “nerd della linguistica” (scherzo) nella meravigliosa Harvard Book Store di Boston, nell’ultimo viaggio prima della pandemia. La lettura mi regalò durante il viaggio in aereo verso l’Italia una rivelazione dopo l’altra, tanto che moltissimi degli aneddoti che vi ho scoperto hanno finito per trovare il loro posto in diverse mie lezioni di inglese nel corso degli anni (tipo, sai che in ebraico la parte davanti e quella dietro del collo si chiamano in due modi diversi?).
Il libro, che secondo me nell’edizione italiana soffre di un titolo non molto azzeccato, parte da una premessa molto accattivante. La linguistica ha ormai da anni abbandonato l’ipotesi che la lingua che parliamo influenzi il nostro modo di vedere le cose. L’autore si pone una domanda: e se non fosse proprio così? Se, in una certa misura, la lingua che parliamo racconta davvero qualcosa di profondo sul modo in cui vediamo il nostro universo?
Partendo da un’affascinante analisi dei colori menzionati nell’Iliade (sai che il mare non è mai descritto come blu, bensì come “del colore del vino”?), l’autore ci racconta molto, molto di più sulle lingue e sui popoli del mondo. Da non perdere, anche perché avrai aneddoti con cui intrattenere gli amici a cena almeno per i prossimi dieci anni.
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Bene, questi sono i sei libri che ti possono essere d’ispirazione per il tuo percorso linguistico.
Sono sempre alla ricerca di libri di questo genere, quindi se ne conosci altri, lasciami il titolo nei commenti. Se invece deciderai di acquistare uno di questi libri, fammi sapere se ti è piaciuto.
A presto e buone scoperte linguistiche,
Elena